Ieri sera ho visto in tv un interessante film sul terrorismo islamico negli USA.
Si tratta di Unthinkable di Gregor Jordan (2010).
La morale del film è che gli americani non hanno il coraggio (o la crudeltà, a seconda dei punti di vista) di ricorrere a mezzi estremi, ossia la tortura dei figli del terrorista, per salvare una loro grande città (o New York o Los Angeles o Dallas) dall’esplosione di un ordigno nucleare.
Infatti alla fine l’ordigno nucleare esploderà.
Il film è ben fatto, però rispecchia un approccio verso il terrorismo islamico che personalmente ritengo completamente sbagliato.
Mi spiego.
Il nodo della questione non è quello di non essere sufficientemente feroci per sconfiggere il terrorismo islamico.
Il nodo della questione è comprendere la causa di tale terrorismo.
Senza la comprensione della causa non ci può essere un’azione efficace.
Ebbene, come ho scritto più e più volte, la causa è una sola: l’indebolimento dell’Occidente, che è il risultato del suo tentativo (suicida) di eliminare lo Stato.
Per approfondire vedi qui:
Non c’è affatto bisogno di diventare dei mostri e di torturare bambini (come suggerisce chiaramente il film), c’è soltanto bisogno di smetterla di pensare che l’uomo sia un essere naturalmente buono e mansueto (mito introdotto nella cultura occidentale da John Locke), un essere che non ha quindi bisogno di un’istituzione politica, ossia lo Stato, che lo protegga “dall’aggressione di stranieri e dai torti reciproci” (per usare le parole di Thomas Hobbes).
È questo mito malefico che ha condotto all’attacco dell’11 settembre 2001.
E coloro che propugnano questo mito hanno le mani sporche del sangue di quasi tremila morti.
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