Si stanno moltiplicando in internet i post di economisti che condannano l’euro: la miglior fonte d’informazione in lingua italiana è, a mio parere, Goofynomics, il blog di Alberto Bagnai (professore associato di politica economica presso il Dipartimento di Economia dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e ricercatore associato al Centre de Recherche en Economie Appliquée à la Mondialisation, CREAM, dell’Università di Rouen).
Vedi per esempio:
Euro: una catastrofe annunciata
http://goofynomics.blogspot.it/2011/12/euro-una-catastrofe-annunciata.html
In lingua inglese ci sono i post di Paul Krugman, premio Nobel per l’economia 2008, vedi per esempio:
Boring Cruel Romantics
http://www.nytimes.com/2011/11/21/opinion/boring-cruel-euro-romantics.html?_r=1
e questa è la traduzione italiana:
Noiosi Romantici Crudeli
http://www.megachip.info/tematiche/kill-pil/7209-noiosi-romantici-crudeli.html
Ma è davvero necessario sapere di economia per capire che l’euro è fallito?
Vediamo l’intervista all’artista islandese Hordur Torfason, leader della recente rivoluzione silenziosa dell’Islanda contro la finanza internazionale:
http://www.youtube.com/watch?v=zZ9Vy-3lXG0
Vediamo in particolare questo punto dell’intervista:
Domanda: “Lei è un esperto di economia o finanza?”
Risposta: “No. Sono una persona molto semplice su queste questioni. Ma non c’è bisogno di studiare economia per capire quando ti stanno fregando.”
Non c’è altro da aggiungere.
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