Leggo l’articolo Lo sconcerto dell’uomo europeo del cardinale Angelo Scola, pubblicato ieri dal Sole24ore:
«Ciò che sta succedendo sia pur con connotazioni assai diverse in Iraq, in Siria, ma anche in Ucraina, in Afghanistan ed in Libia, costituisce per l’uomo europeo una radicale messa in questione. Le notizie e soprattutto le immagini – pensiamo all’osceno, raccapricciante video della decapitazione di James Foley – arrivate da quelle terre hanno travolto la diga di paura mista ad indifferenza dietro cui la nostra stanca Europa si stava difendendo, lasciando emergere un drammatico sconcerto.
Scoperta dolorosa e destabilizzante, non c’è dubbio, ma anche possibile punto di partenza per un sano ritorno alla realtà, come ritiene Galli della Loggia, senza però false divisioni tra realtà e pensiero. La riflessione europea, infatti, lo ha definitivamente chiarito: non esiste pensiero che non sia pensiero della realtà e non esiste realtà che non sia pensata. Detto questo non siamo certo al riparo dal rischio dell’astrazione, della separazione, che finisce per sostituire la realtà con una nostra immagine di essa, cadendo nell’ideologia. Ma la realtà è testarda: alla fine si impone sempre, e se ignorata lo fa spesso in modo violento.
Come, allora, rendere fecondo questo sconcerto? Anzitutto non continuando a rimuovere questioni decisive con cui, invece, occorre fare i conti. [il corsivo è mio]»
Sante parole! Le sottoscrivo in pieno (quelle in corsivo).
Ma ovviamente il cardinale Scola non può rinunciare alla propria ideologia cristiana e infatti poi scrive:
«Allora, per stare all’Europa, il cristianesimo non può essere considerato una specie del genere religione. Esso realizza, nel qui ed ora della storia, l’inaudita autocomunicazione di Dio che viene incontro alla finitudine e alla povertà dell’uomo. Gesù Cristo nel dono d’amore che fa di Sé sulla croce assicura a tutti la prospettiva della Risurrezione. L’insuperabile rapporto verità-libertà secondo la fede cristiana è visibile contemplando il Crocifisso Glorioso, segnato dalle piaghe della Sua passione. Del resto questa è l’esperienza di ogni umano amore. Amando fino in fondo fedelmente, oblativamente, la singola persona che a sua volta mi dona amore, imparo ad amare tutti: nel singolare l’universale.»
Ecco come stanno le cose: l’Occidente è solito camuffare da discorso razionale la propria ideologia cristiana, tantoché perfino il giornale della Confindustria, invece di dedicarsi esclusivamente ad argomenti di industria ed economia, pubblica articoli scritti da cardinali e arcivescovi, vedi per esempio qui:
Però alla fine tutti i nodi vengono al pettine!
Per usare le stesse parole di Angelo Scola:
«Ma la realtà è testarda: alla fine si impone sempre, e se ignorata lo fa spesso in modo violento.»
Il resto del mondo non vuole assolutamente accettare il folle progetto occidentale di eliminare lo Stato (la città terrena di Sant’Agostino), un progetto già realizzato nella storia, quando cadde lo Stato romano d’Occidente e si ebbe il Medio Evo.
Il resto del mondo non accetterà mai il millenarismo dell’Occidente, non accetterà mai di suicidarsi.
Ed è proprio l’Occidente (capeggiato dagli Stati Uniti d’America) che, allo scopo di imporre universalmente la sua ideologia suicida, sta destabilizzando l’intero pianeta, causando dappertutto violenza e guerra: è assurdo (anzi ignobile) che poi se ne lamenti, che ne resti sconcertato.
Insomma, lo «sconcerto dell’uomo europeo» (o meglio: dell’uomo occidentale) è quello di chi, volendo costringere al suicidio il suo prossimo, resta sorpreso di fronte alla reazione violenta di quest’ultimo!
Ma non c’è proprio limite all’abiezione umana!
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