Il mondialismo (sinonimi: globalismo, internazionalismo liberale, internazionalismo di David Rockefeller) — cioè “the ideology of globalism” come disse Donald Trump all’ONU nel 2018 (1), imponendo con la sua autorità di 45° Presidente degli Stati Uniti d’America il concetto che il globalismo è un’ideologia, concetto che io avevo già formulato nel 2014 con la mia “Teoria unificata delle ideologie antistato” (2) — ha posto, come tutti sanno, problemi di interpretazione, anche perché coloro che ne furono i creatori (principalmente David Rockefeller e il Principe Bernhard dei Paesi Bassi, 3) preferirono il silenzio alla diffusione della loro ideologia, contrariamente ad altri creatori di ideologie antistato, per esempio Karl Marx e Friedrich Engels, per i motivi che ho mostrato anni fa su questo blog (4).
Occorre quindi rispondere a due domande: cos’è il mondialismo e qual è la sua origine.
Da diversi anni ho fornito le risposte a queste due domande (2, 3, 5, 6) e voglio fortemente sottolineare che queste mie risposte hanno come punto di partenza ciò che scrisse su tale argomento Norberto Bobbio (1909 – 2004), che fu tra i fondatori della odierna facoltà di scienze politiche all’Università di Torino, professore emerito di questa Università e senatore a vita della Repubblica Italiana, avendo “illustrato la Patria per altissimi meriti” (come recita l’articolo 59 della Costituzione).
Ho scritto in questo blog nel 2017:
«Le due interpretazioni del mondialismo che ho citato, quella di Diego Fusaro, il mondialismo come lotta di classe, e la mia, il mondialismo come delirio culturale, hanno conseguenze differenti:
1. il mondialismo come lotta di classe → i mondialisti vogliono ridurre in povertà il popolo → il mondialismo è deviante rispetto all’Etica.
2. il mondialismo come delirio culturale → i mondialisti vogliono eliminare lo Stato, che è una necessità della Ragione, anzi è un universale culturale, esattamente come i riti funebri e il tabù dell’incesto, e infatti è sempre esistito → il mondialismo è deviante rispetto alla Ragione.
Ciò porta a ulteriori conseguenze, che sono notevoli:
per esempio, un militare è obbligato a ubbidire a un comandante in capo (in inglese commander in chief) che sia mondialista e quindi deviante rispetto alla Ragione?
Oppure è obbligato a sollevarlo dal comando?»
(5)
Del resto con Joe Biden questo problema neanche si pone, dato che egli è notoriamente in preda a demenza senile, quindi è già deviante rispetto alla Ragione, a prescindere da ogni altra considerazione.
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1) «We will never surrender America’s sovereignty to an unelected, unaccountable, global bureaucracy.
America is governed by Americans. We reject the ideology of globalism, and we embrace the doctrine of patriotism.»
4) «L’ideologia marx-engelsiana e l’ideologia anarchica (le altre ideologie antistato secondo la mia Teoria unificata delle ideologie antistato), che hanno preceduto storicamente il globalismo, e che a differenza del globalismo sono a favore del popolo, mentre il globalismo è contro il popolo, non usavano questa strategia dissimulatoria e fraudolenta. Perché? Perché esse erano le ideologie dei poveri e dei diseredati e quindi c’era il bisogno di propagandarle, di diffonderle il più possibile, per acquisire potere (l’unione fa la forza).
Invece l’ideologia globalista è l’ideologia dei potenti e dei ricchi dell’Occidente, i quali non hanno quindi alcun bisogno di propagandarla e di diffonderla.»
Il mondo in cui oggi noi tutti viviamo è un mondo di pura finzione
Scrivo da tempo che sia l’élite russa sia l’élite cinese stanno con un piede nell’internazionalismo liberale (cioè nel globalismo) e con l’altro piede nel nazionalismo: è una colossale contraddizione, non si può essere internazionalisti e al contempo nazionalisti.
Ciò ha cause storiche: i popoli russo e cinese vennero corrotti dall’internazionalismo marxista sin dai tempi di Lenin e di Mao (l’internazionalismo marxista e l’internazionalismo liberale sono due versioni differenti di una stessa idea: quella di eliminare lo Stato), ma in essi permangono forti elementi patriottici e nazionalisti.
Detto questo, occorre anche dire che i russi sembrano essere meno contraddittori dei cinesi.
Infatti la strategia “zero covid” è sempre più usata dall’élite cinese, con conseguenti gravissimi blocchi dell’economia della Cina, mentre i russi non l’adottano.
Questa strategia “zero covid” venne ideata a suo tempo dai globalisti con l’evidente scopo di rovinare gli Stati che l’avessero adottata, nella usuale ottica globalista di distruzione delle nazioni, di cui scrivo da anni.
Ma allora perché alzare la voce su Taiwan?
Ma allora perché cacciare via pubblicamente Hu Jintao, che è filoccidentale?
Come è possibile che l’élite cinese non si renda pienamente conto che lo scopo dell’élite globalista occidentale — dichiarato esplicitamente, vedi per esempio ciò che ha detto pochi giorni fa Emmanuel Macron: “We need a single global order” — è quello di comandare anche in Cina?
Vuole l’élite cinese essere comandata dall’élite globalista occidentale?
Allora butti a mare gli accordi coi russi, rinunci a Taiwan e si arrenda all’élite globalista occidentale, che, tra le altre cose (una delle quali è l’imposizione universale dell’omosessualità), vuole eliminare le razze biologiche dell’Homo Sapiens, fondendole tutte insieme, quindi anche la razza asiatica verrà eliminata, come ho scritto più volte (è il famoso Piano Kalergi).
Non vuole l’élite cinese essere comandata dall’élite globalista occidentale?
Allora rinunci alla strategia “zero covid” — è sufficiente adottare l’ivermectina (come ha fatto con successo l’India) e rinunci anche ai vaccini, perché, come ha detto recentemente un medico insigne, il Dr. Paul Marik, “The spike protein is probably one of the most toxic proteins the human body has ever seen” — e intervenga più decisamente a fianco della Russia.
Questa Weltanschauung incoerente e contraddittoria dell’élite cinese non può fare altro che questo: condurre inevitabilmente alla sconfitta di tale élite.
Joseph Mercola evidentemente non ha ben capito quale sia la situazione attuale del genere umano, infatti ha scritto recentemente:
«The rational take-home from all this is that the massive push to inject the global population with these experimental jabs was never about following science and protecting others.
It was always about promoting a false, invented narrative designed to allow for the implementation of a top-down directive to inject every person on the planet with a novel mRNA technology. This, in turn, brings up two central questions:
– Who’s at the top? — We don’t yet know. All we can say for sure is that they have a very powerful and global influence — powerful enough that government officials have willingly lied and sacrificed their own populations in an incredibly risky medical experiment.
– Why is injecting everyone with mRNA technology so important to the anonymous decision-makers? — Again, we don’t know, but it’s quite clear that there’s a reason for it, that it’s supposed to accomplish something.»
E conclude così:
«The primary questions that still remain unanswered are: Why was this script created? What are its intended consequences? And, who created it? As mentioned earlier, the evidence suggests harm is an intended outcome — harm to our economy, our social order, our health, our life span and reproductive capacity.
As for “why,” we can just look at what has been accomplished so far. Assuming the consequences were intentional, the “why” appears to be wealth transfer, depopulation and the creation of a one world government.»
‘Speed of Science’ — A Scandal Beyond Your Wildest Nightmare
«La conclusione razionale di tutto questo è che la massiccia spinta a iniettare alla popolazione mondiale questi prodotti sperimentali non ha mai riguardato la scienza e la protezione degli altri.
Si è sempre trattato di promuovere una narrazione falsa e inventata, progettata per consentire l’attuazione di una direttiva dall’alto verso il basso volta ad iniettare ad ogni persona sul pianeta una nuova tecnologia di mRNA. Questo, a sua volta, porta a due domande essenziali:
– Chi è al vertice? – Non lo sappiamo ancora. Tutto ciò che possiamo dire con certezza è che hanno un’influenza molto potente e globale, tanto da indurre i funzionari governativi a mentire volontariamente e a sacrificare la propria popolazione in un esperimento medico incredibilmente rischioso.
– Perché iniettare a tutti la tecnologia dell’mRNA è così importante per questi decisori anonimi? – Ancora una volta, non lo sappiamo, ma è abbastanza chiaro che c’è una ragione per farlo, che si suppone abbia un obiettivo.»
E conclude così:
«Le domande principali che rimangono ancora senza risposta sono: perché è stato creato questo copione? Quali sono le conseguenze previste? E chi l’ha creato? Come già detto, l’evidenza suggerisce che il danno è un risultato voluto: un danno alla nostra economia, al nostro ordine sociale, alla nostra salute, alla nostra aspettativa di vita e alla nostra capacità riproduttiva.
Per quanto riguarda il “perché,” possiamo semplicemente guardare a ciò che è stato realizzato finora. Supponendo che le conseguenze siano state intenzionali, il “perché” sembra essere il trasferimento di ricchezza, lo spopolamento e la creazione di un unico governo mondiale.»
‘Alla velocità della Scienza ’ — Uno scandalo al di là dei vostri incubi peggiori
Ebbene, esaminiamo le spiegazioni che Joseph Mercola elenca: “wealth transfer, depopulation and the creation of a one world government”.
La spiegazione del “trasferimento di ricchezza” è assolutamente errata: pensare che l’élite globalista occidentale abbia bisogno di denaro è semplicemente ridicolo, tra l’altro essa può stamparlo a volontà, ma non ha neanche bisogno di farlo, già ne ha a sufficienza, essa semplicemente non ha nessun problema di denaro.
La spiegazione dello “spopolamento” tout court è errata nel senso che il malthusianesimo non c’entra nulla, dato che l’Africa, che è oggi il luogo dei più alti tassi di natalità del pianeta, non è stata colpita da tutto ciò.
Si tratta in realtà di un spopolamento MIRATO all’eliminazione degli Stati (e gli Stati africani non sono stati colpiti, perché essi sono oggettivamente molto deboli e quindi non costituiscono un ostacolo per l’élite globalista occidentale, essa sarà in grado di spazzarli via molto facilmente quando deciderà che è il momento di farlo).
La spiegazione della “creazione di un unico governo mondiale” è errata nel senso che l’obiettivo dell’élite globalista occidentale non è affatto la creazione di un unico governo mondiale, che vuol dire un unico Stato mondiale, è invece l’eliminazione dello Stato dalla faccia della terra, infatti di cosa scrive David Rockefeller nella sua autobiografia? Di un “one world”, non di un “one world government” come scrive Mercola:
«Some even believe we are part of a secret cabal working against the best interests of the United States, characterizing my family and me as “internationalists” [il neretto è mio] and of conspiring with others around the world to build a more integrated global political and economic structure—one world, if you will [il neretto è mio]. If that’s the charge, I stand guilty, and I am proud of it.»
David Rockefeller, Memoirs, Random House, 2003, pag. 405
Leggiamo cosa scrive George Soros, uno dei maggiori alfieri dell‘ideologia globalista:
«Siamo riusciti a unirci al livello dello Stato sovrano: abbiamo degli Stati democratici, in cui vige lo stato di diritto e il rispetto verso il prossimo. Ora è necessario affrontare la questione su scala globale. La soluzione non può essere la stessa: uno Stato mondiale costituirebbe una minaccia alla libertà più grave di quella rappresentata dalla molteplicità di Stati nazionali [il neretto è mio]. La soluzione non può neppure essere progettata astrattamente: ciò contrasterebbe coi principi della società aperta.»
George Soros, La società aperta – Per una riforma del capitalismo globale, Ponte alle Grazie, 2001 (trad. it. di Open Society – Reforming Global Capitalism, PublicAffairs, 2000), pag. 180
Per quanto riguarda la domanda “Chi è al vertice? – Non lo sappiamo ancora.”, in realtà scrivo in questo blog dal 2017 che al vertice dell’élite globalista occidentale ci sono le teste coronate d’Europa (perché esse hanno sia il potere economico che il potere militare, a differenza degli ultracapitalisti americani), in primis la House of Windsor, lo dicono pubblicamente a tutto il mondo loro stessi, Mercola non conosce i seguenti due video di YouTube?
«I recall the State Visit of your grandmother Queen Juliana and Prince Bernhard in 1972, when I spoke of how our nations’ close understanding and relationship would become increasingly important as a new configuration of Europe was emerging. As we look toward a new partnership with Europe, it is our shared values and commitment to each other, that are our greatest asset, and demonstrate that even through change, our enduring alliance remains strong, and as innovators, traders and internationalists [il neretto è mio] we look with confidence to the future.»
Nel suddetto video la Regina Elizabeth II pronuncia il testo di cui sopra al minuto 3 e 11.
In ultimo: è errato parlare soltanto della “mRNA technology” come fa Mercola, perché tutti i vaccini anticovid sono basati sulla proteina Spike, che è di per sé altamente tossica.
Tutti i link sono stati verificati in data odierna.
Da anni, e dico da anni, scrivo sulla stupidità e sulla viltà di cercare a tutti i costi un capro espiatorio a cui addossare la colpa del disastro immane che devasta da tempo l’umanità intera, per evitare di indicare il vero colpevole: l’ideologia globalista, di cui un rivoluzionario Donald Trump parlò in un suo famoso discorso del 2018 all’ONU (1), ma di cui io scrissi già nel 2014 nella mia Teoria unificata delle ideologie antistato (2, cfr. 3).
Ecco cosa scrissi in questo blog nel 2016:
«Si preferisce delirare, incolpando altri, piuttosto di ammettere che l’ideologia antistato è insita nel Cristianesimo, nell’Occidente, in noi stessi.» (4, cfr. 5).
A luglio Andrea Zhok, un Professore di Filosofia Morale, ha cercato di incolpare la Natura (6) e pochi giorni fa Eamon McKinney, un eminente sinologo, in un articolo pubblicato su Strategic Culture, ha rispolverato un vecchio capro espiatorio: il Diavolo (7, 8).
Ormai l’umanità ha raggiunto un livello di degradazione intellettuale degno del Medio Evo.
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1) «America is governed by Americans. We reject the ideology of globalism, and we embrace the doctrine of patriotism.»
Read the the full transcript of Donald Trump’s UN speech
In internet molti esprimono grande sconcerto per la politica estremamente sconsiderata che l’Occidente sta attuando nei confronti della Russia, ma non riescono a dare un’adeguata spiegazione di tale situazione.
Perché l’Occidente sta attuando nei confronti della Russia una politica talmente errata da risultare suicida?
Quanto segue è la mia personale spiegazione.
Max Weber indicò in Politik als Beruf due etiche “inconciliabilmente opposte”: “«l’etica della convinzione» (gesinnungsethisch)” e “«l’etica della responsabilità» (verantwortungsethisch)“ [il neretto è mio] (1).
Ecco come egli le descrive:
“Ma c’è una differenza abissale tra l’agire seguendo la massima ispirata all’etica della convinzione, secondo cui, in termini religiosi, «il cristiano opera giustamente e rimette l’esito nelle mani di Dio» 62, e l’agire seguendo l’etica della responsabilità, secondo cui si deve rispondere delle (prevedibili) conseguenze della propria azione…
…Nel mondo reale sperimentiamo certamente sempre che chi segue l’etica della convinzione si trasforma improvvisamente nel profeta chiliastico 65…” (2)
L’Occidente, o più precisamente la setta dell’élite globalista occidentale (ai cui vertici ci sono le teste coronate d’Europa), sta attualmente seguendo l’etica della convinzione, perché tale setta, come scrivo da anni, è in preda a un vero e proprio delirio culturale di origine religiosa cristiana (delirio culturale che prende il nome di mondialismo, o globalismo, o internazionalismo liberale, o internazionalismo di David Rockefeller, cfr. la mia Teoria unificata delle ideologie antistato, 3), il cui scopo è quello di eliminare dalla faccia della terra lo Stato, il quale invece, a mio giudizio, come parimenti scrivo da anni, rientra a pieno diritto nella classe degli universali culturali studiata dalla Antropologia culturale.
Ecco cosa scrisse Norberto Bobbio su tale argomento:
“E se lo Stato fosse un male e per di più non necessario? La risposta affermativa a questa domanda ha dato vita alle varie teorie della fine dello Stato. Occorre premettere che in tutte queste teorie lo Stato è inteso sempre come il detentore del monopolio della forza e quindi come la potenza che, unica su un determinato territorio, ha i mezzi per costringere i reprobi e i recalcitranti anche ricorrendo in ultima istanza alla coazione. Pertanto fine dello Stato vuol dire nascita di una società che può sopravvivere e prosperare senza bisogno di un apparato di coercizione…
…La più popolare delle teorie che sostengono l’attuabilità o addirittura l’avvento necessario di una società senza Stato è quella marxiana o per meglio dire engelsiana…
…La teoria marx-engelsiana della fine dello Stato è certamente la più popolare ma non è la sola.” (4)
È incontestabile che sia la Russia sia la Cina furono corrotte dalla teoria marx-engelsiana, ma ciononostante esse sono attualmente molto più propense dell’Occidente all’etica della responsabilità, in primo luogo perché hanno enormi contrappesi patriottici e nazionalisti (che l’Occidente non ha più), e in secondo luogo perché l’Occidente le vuole messianicamente distruggere, in quanto esso si ritiene il solo e unico vero depositario del verbo chiliastico.
Infatti tutti i creatori delle ideologie antistato — e financo John Locke, il creatore del precursore delle ideologie antistato, cioè del liberalismo — sono occidentali (cfr. 5), ragion per cui l’Occidente si ritiene in diritto di imporre il proprio delirante programma chiliastico — che è assolutamente peculiare, vedi per esempio la promozione ossessiva dell’omosessualità, al fine ovvio di diminuire le nascite (cfr. 6), promozione che ai russi e ai cinesi proprio non piace — all’intero genere umano, “costi quel che costi” (in inglese “whatever it takes”, cfr. 7).
L’epicentro del Male è l’Occidente.
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1) Max Weber, La politica come professione, trad. it. di Politik als Beruf, Armando, 2005, pagg. 102-103
Le mie riflessioni di filosofia politica/scienza politica — non sono del tutto d’accordo con Norberto Bobbio sulle distinzioni che egli fece tra filosofia politica e scienza politica in un noto convegno del 1971, ma questo è un altro discorso — riguardano anche l’analisi, cioè la spiegazione, del mondialismo (o globalismo, o internazionalismo liberale, o internazionalismo di David Rockefeller).
Come ho già scritto, in queste mie riflessioni non ho mai dato peso alla forma di governo, perché le forme di governo appartengono ai mores, quindi non ha assolutamente alcun senso pensare che una forma di governo sia migliore di un’altra. E trovo molto strano che negli Stati Uniti d’America, proprio nel paese in cui si può dire che sia nata l’antropologia culturale, non si faccia che discutere della forma di governo, è una specie di ossessione.
Per tale motivo nelle mie riflessioni di filosofia politica/scienza politica mi sono occupato esclusivamente del problema dello Stato, cioè se esso sia indispensabile o no, ciò che Norberto Bobbio definì come il “problema ben noto della natura e della funzione dell’obbligazione politica” (1) e anche come la “ricerca del fondamento dello stato” (2), cioè “di mostrare la ragione o le ragioni per cui lo stato esiste (ed è bene che esista)” (3).
Per quanto riguarda il caso specifico del mondialismo, non ho mai dato peso a spiegazioni riguardanti la massoneria, il satanismo, ecc. ecc., spiegazioni che non spiegano niente, tra le quali, ultimamente, è comparso l’argomento del fabianesimo (o fabianismo).
Tutte le suddette spiegazioni sono dovute a mancanza di riferimenti culturali solidi, oppure possono essere interpretabili, in senso positivo, come espedienti mirati alla lotta contro il mondialismo, cosa che non ha niente a che fare con un’analisi corretta e approfondita, che è ciò di cui mi occupo.
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1) Norberto Bobbio, Dei possibili rapporti tra filosofia politica e scienza politica, in Norberto Bobbio, Teoria generale della politica, Einaudi, 2009, p. 6
«Riportiamo una notizia di Tgcom24 [*, nota mia] che è ennesima conferma del fatto che il governo israeliano ha abbandonato completamente il nazionalismo etnico-religioso che lo aveva contraddistinto negli ultimi anni per consegnare il suo popolo interamente e senza alcuno scrupolo alla sperimentazione del laboratorio bio-politico globalista. Mentre si estende l’obbligo vaccinale alla tenera età, già si stanno somministrando le terze dosi di Pfizer agli over 60. Israele è la prova schiacciante di come la “livella” globalista non faccia distinzione alcuna tra etnie, e non concederà, come aveva fatto nel Novecento, lo status di “primo mondo” a nessuna nazione: siamo tutti carne da macello, nessuno escluso.
Marco Di Mauro
Israele ha esteso l’utilizzo del Green pass anche ai bambini dai 3 ai 12 anni, finora esclusi dall’uso della certificazione. Lo ha annunciato il governo, spiegando che la misura entrerà in vigore dal 18 agosto…»
Israele impone il Green pass anche per i bambini sopra i 3 anni Israele ha esteso l’utilizzo del Green pass anche per i bambini dai 3 ai 12 anni, finora esclusi dall’uso della certificazione.
*) Covid, Israele impone il Green pass anche per i bambini sopra i 3 anni La certificazione si ottiene con il vaccino o con un tampone negativo, che dà diritto al pass per le 24 ore successive
Adesso cosa faranno coloro che credono ancora al complotto demo-pluto-giudaico-massonico?
Ho scritto in un post di un mese fa:
«Nel 2014 ho presentato in questo blog una teoria, la Teoria unificata delle ideologie antistato (1, 2), che spiega cos’è l’ideologia globalista, ideologia di cui poi parlò Donald Trump nel suo famoso discorso all’ONU del 25 settembre 2018 (“the ideology of globalism”) (3).
Ho anche mostrato in questo blog (4) che la bandiera dell’Unione Europea, con il suo cerchio di dodici stelle dorate in campo blu, altro non è che l’esibizione grafica di un famoso passo dell’Apocalisse di Giovanni:
«Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.»
Apocalisse di Giovanni, 12, 1-2, Bibbia CEI 2008…
…Sono consapevole della difficoltà di cambiare paradigma (in senso kuhniano), cambiare cioè dal paradigma del complotto demo-pluto-giudaico-massonico (o da altri paradigmi più o meno strampalati) al paradigma del millenarismo (o chiliasmo) cristiano, ma enough is enough.»
Non capire nulla del globalismo e ostinarsi a scrivere su questo argomento
Per coloro che credono ancora al paradigma del complotto demo-pluto-giudaico-massonico è giunta l’ora di svegliarsi e di guardare in faccia alla realtà: è proprio la nostra religione, il Cristianesimo, ad essere la causa e l’origine del globalismo (o mondialismo o internazionalismo liberale o internazionalismo di David Rockefeller).
Tutti i link sono stati verificati in data odierna.
Leggo su un sito che si occupa di globalismo un articolo nel quale l’autore esplicitamente confessa di non capire l’obiettivo, lo scopo, dei globalisti e candidamente si chiede come mai essi, volendo – secondo lui – depopolare il mondo, inizino proprio dal continente meno popolato, cioè l’Europa: tutto ciò significa non capire nulla del globalismo (sono sinonimi di globalismo: mondialismo, internazionalismo liberale e internazionalismo di David Rockefeller).
Nel 2014 ho presentato in questo blog una teoria, la Teoria unificata delle ideologie antistato (1, 2), che spiega cos’è l’ideologia globalista, ideologia di cui poi parlò Donald Trump nel suo famoso discorso all’ONU del 25 settembre 2018 (“the ideology of globalism”) (3).
Ho anche mostrato in questo blog (4) che la bandiera dell’Unione Europea, con il suo cerchio di dodici stelle dorate in campo blu, altro non è che l’esibizione grafica di un famoso passo dell’Apocalisse di Giovanni:
«Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.»
Apocalisse di Giovanni, 12, 1-2, Bibbia CEI 2008
Voglio sottolineare che in tutta la mia ricerca filosofica (di filosofia politica) ho usato il metodo storico, che è l’unico a permettere la comprensione della realtà, rigettando altri metodi o strumenti, come per esempio lo strumento della geopolitica, che è solo e unicamente uno strumento di propaganda e infatti fu adoperato intensivamente dalla propaganda nazista, cioè da Karl Haushofer, allo scopo di giustificare la politica di potenza della Germania sotto la leadership di Adolf Hitler.
Sono consapevole della difficoltà di cambiare paradigma (in senso kuhniano), cambiare cioè dal paradigma del complotto demo-pluto-giudaico-massonico (o da altri paradigmi più o meno strampalati) al paradigma del millenarismo (o chiliasmo) cristiano, ma enough is enough.
Se non si capisce nulla del globalismo, perché mai ostinarsi a scrivere su questo argomento?
La mia analisi della situazione politica internazionale attuale (25 maggio 2021)
Il ruolo molto ambiguo delle élites russa e cinese
Una premessa: non userò il termine “geopolitica“, tanto di moda oggi, dato che, come ho scritto in un post precedente, la geopolitica non è niente altro che uno strumento propagandistico e infatti essa venne usata intensivamente dai nazisti (Karl Haushofer, ecc.), i quali furono maestri di propaganda (1). Inoltre, ecco cosa riporta l’Enciclopedia Britannica: «In contemporary discourse, geopolitics has been widely employed as a loose synonym for international politics.» (2).
La pandemia COVID-19 è iniziata verso la fine del 2019 ed è tuttora in corso.
È fondamentale capire che si tratta di una crisi mondiale creata deliberatamente dalla élite globalista occidentale per imporre all’intera umanità il proprio programma apocalittico e genocidiario (3, 4, 5, 6, 7).
Sulla lunghissima concatenazione di eventi che ha condotto oggi al globalismo (sinonimi: mondialismo, internazionalismo liberale, internazionalismo di David Rockefeller), ho scritto molto nel corso di diversi anni, cioè dal 2014, anno in cui elaborai la mia Teoria unificata delle ideologie antistato (8, 9, 10, 11).
Una delle principali famiglie della élite globalista occidentale è la House of Windsor, vale a dire la famiglia reale inglese, come scrivo dal 2017 (12, 13) e come è stato confermato recentemente dal sito del World Economic Forum (WEF), è facile capirlo, basta dare un’occhiata a questo sito, vedi per esempio qui:
«In the run-up to the Annual Meeting, the Forum will host a virtual series: “The Great Reset Dialogues”.
These dialogues are a joint initiative of the World Economic Forum and HRH The Prince of Wales.
During these dialogues, various key stakeholders will discuss core dimensions of The Great Reset.»
b) «The European Union just gave the green light to using mealworms in food.
Edible insects are high in proteins and vitamins.
They also consume fewer natural resources than livestock.
But the demand for meat-based protein is set to double by 2050.
Worms are now firmly on the menu in Europe.
The European Union (EU) has ruled that the larval stage of the Tenebrio molitor beetle, the mealworm, is safe for people to eat and it will shortly be on the market as a “novel food”.
EU researchers said that the worms, eaten whole or in powder form, are protein-rich, while the UN Food and Agriculture Organization said that edible insects “contain high-quality protein, vitamins and amino acids for humans”.»
Worms for dinner? Europe backs insect-based food in a bid to promote alternative protein
Ecco tre citazioni di David Rockefeller (la propaganda globalista è solita contestare la veridicità delle citazioni di David Rockefeller, ma la terza che riporto non può essere assolutamente contestata, perché fu scritta proprio da lui nella sua autobiografia, che tutti possono leggere):
I) “We are grateful to the Washington Post, The New York Times, Time Magazine and other great publications whose directors have attended our meetings and respected their promises of discretion for almost 40 years. … It would have been impossible for us to develop our plan for the world if we had been subjected to the lights of publicity during those years. But, the world is now more sophisticated and prepared to march towards a world government. The supranational sovereignty of an intellectual elite and world bankers is surely preferable to the national auto-determination practiced in past centuries [il neretto è mio].”
David Rockefeller at the Bilderberger Meeting, Baden Germany, June 1991 (14)
II) “We are on the verge of a global transformation. All we need is the right major crisis, and the nations will accept the New World Order [il neretto è mio].”
David Rockefeller in 1994 at a U.N. dinner (15)
III) “Some even believe we are part of a secret cabal working against the best interests of the United States, characterizing my family and me as “internationalists” and of conspiring with others around the world to build a more integrated global political and economic structure—one world, if you will. If that’s the charge, I stand guilty, and I am proud of it [il neretto è mio].”
David Rockefeller, Memoirs, Random House, 2003, pag. 405
Ebbene, occorre capire cos’è il globalismo e qual è il suo obiettivo.
Il globalismo è un’ideologia antistato che vuole eliminare lo Stato dalla faccia della terra sostituendolo con la tecnocrazia (altre ideologie antistato non impiegano il concetto di tecnocrazia). Tutto ciò venne ideato per la prima volta dal Conte Henri de Saint-Simon agli inizi dell’Ottocento, il creatore della prima ideologia antistato, il sansimonismo, che era molto diffuso nell’Ottocento (9).
Il cristianissimo Conte Henri de Saint-Simon era però a favore del popolo, mentre questa versione novecentesca delle sue idee, il globalismo (che è appunto nato nel Novecento), è contro il popolo, vuole distruggere il popolo, è in effetti un vero e proprio pervertimento del sansimonismo (16).
La strategia indicata dal Conte Henri de Saint-Simon per raggiungere questo obiettivo di eliminare lo Stato dalla faccia della terra, sostituendolo con la tecnocrazia, prevede due fasi.
Primo: imporre dappertutto la democrazia liberale (quella inventata dagli inglesi); secondo: eliminare gli Stati sostituendoli con la tecnocrazia (17, 18, 19).
Questo è proprio il programma politico enunciato da George Soros (17, 20, 21).
Ovviamente sia la prima fase, cioè imporre dappertutto la democrazia liberale, sia la seconda fase, cioè eliminare gli Stati sostituendoli con la tecnocrazia, sono assolutamente impossibili da attuare.
La forma di governo, infatti, non è un cappello, che possiamo cambiare quando ci pare, ma bensì è il portato di un’intera cultura (22): non possiamo mettere il cappello della democrazia liberale sulla testa degli islamici, su quella degli orientali e nemmeno su quella dei russi cristiani ortodossi.
È ovvio che Saint-Simon non conoscesse l’antropologia culturale, meno ovvio che George Soros non la conosca (ma questo avviene perché il mondialismo è un delirio culturale, 23, in altre parole George Soros è in preda a un delirio culturale).
Non parliamo poi della seconda fase, che non solo è inattuabile, è perfino impensabile, tanto è vero che neanche George Soros, con tutti i suoi think tank, riesce a esprimerla in termini progettuali, come scrive egli stesso (21, 24).
Ebbene, cosa vuole fare l’élite globalista occidentale? Notare che essa è costituita da individui in preda a un delirio culturale, in altre parole è costituita da veri e propri squilibrati.
Può apparire strano che coloro che occupano i posti più elevati della gerarchia sociale siano veri e propri squilibrati, ma la storia riporta altri casi del genere, come tutti sanno (per esempio Caligola, Hitler, ecc. ecc.).
Ecco cosa vuole fare l’élite globalista occidentale: vuole fabbricare una situazione di emergenza estrema (vedi la suddetta famosa frase di David Rockefeller: “We are on the verge of a global transformation. All we need is the right major crisis, and the nations will accept the New World Order.”), perché secondo questi squilibrati tutte le nazioni accetterebbero in tal caso il Nuovo Ordine Mondiale, cioè verrebbe attuata la seconda fase del programma politico del Conte Henri de Saint-Simon.
L’élite globalista occidentale aveva già fabbricato la situazione di emergenza estrema costituita dal riscaldamento globale: ricordate cosa diceva Al Gore (25)?
Guy News: Al Gore’s Five Year Melted Ice Cap Prediction
Ma questa bufala, molto sciocca, non ha funzionato, perché la gente non è così credulona.
Allora l’élite globalista occidentale ha fabbricato la pandemia COVID-19.
Esaminiamo adesso il ruolo, molto ambiguo, delle élites russa e cinese (che critico dal 2019, cfr. per esempio 26, 27, 28).
Entrambe accettano lo stratagemma del riscaldamento globale.
Entrambe accettano lo stratagemma della pandemia COVID-19, anzi anche loro hanno fatto produrre alle proprie aziende dei vaccini sperimentali con i quali rovinare i popoli dell’intero pianeta (cfr. per esempio 29, 30, 31), invece di puntare tutto sulle terapie precoci basate sull’idrossiclorochina e/o sull’ivermectina (32), che sono farmaci usati ufficialmente da diversi decenni e che addirittura sono nella lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Però esse mostrano di voler opporsi strenuamente (perfino con le armi nucleari, vedi per esempio i missili balistici intercontinentali mobili della Russia nell’ultima crisi dell’Ucraina) agli attacchi dell’élite globalista occidentale e non fanno che sviluppare incessantemente e vistosamente i loro armamenti.
A questo punto intendo essere assolutamente esplicito a proposito delle élites russa e cinese: o sono élites incompetenti o sono élites colluse.
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Bibliografia
1) Immaginiamo che un marziano giunga adesso sul nostro pianeta…
“All Global Research articles can be read in 51 languages by activating the “Translate Website” drop down menu on the top banner of our home page (Desktop version).”
7) COVID-19: facciamo il punto della situazione II
18) Henri de Saint-Simon, L’organizzatore (trad. it. di L’organisateur, Oeuvres de Saint-Simon & d’Enfantin, Volume 20), a cura di Francesco Gentile, Editrice R.A.D.A.R., 1968, pagg. 85-87
19) Henri de Saint-Simon, L’organisateur, Oeuvres de Saint-Simon & d’Enfantin, Volume 20, pagg. 44-46
20) George Soros, La società aperta – Per una riforma del capitalismo globale, Ponte alle Grazie, 2001 (trad. it. di Open Society – Reforming Global Capitalism, Public Affairs, 2000), pag. 8
Non riesco a trovare in internet un articolo, anche uno solo, sul fatto evidentissimo che i russi, al contrario di Donald Trump (1), non hanno capito niente circa l’ideologia mondialista (cfr. 2), forse ce ne saranno di questi articoli, ma io non ne ho trovato neanche uno.
Oltre ai miei post su tale argomento, voglio dire, di cui scrivo dal 7 luglio 2019 (3).
Inoltre scrivo sulla Teoria unificata delle ideologie antistato dal 20 marzo 2014 (4).
Infatti i russi vogliono costituire un’unione politica con l’Unione Europea, la loro mitica Eurasia, che si estenderà (ma soltanto nelle loro fantasie malate) da Lisbona a Vladivostok (2).
E questo non da oggi, già nel 2009 i russi volevano costituire una “«Grande Europa» dall’Atlantico a Vladivostok“, in inglese «“Greater Europe” stretching from the Atlantic to Vladivostok», in russo «“Большой Европы”, простирающейся от Атлантики до Владивостока» (5, 6, 7, 8).
Insomma, la demolizione della Libia e la barbara uccisione di Gheddafi, l’attacco alla Russia condotto attraverso la rivoluzione colorata in Ucraina, le conseguenti sanzioni UE contro la Russia, la tentata demolizione della Siria, ecc. ecc., non hanno fatto cambiare idea ai russi riguardo al voler formare la mitica Eurasia da Lisbona a Vladivostok con l’Unione Europea, Unione Europea che è la punta di diamante dell’ideologia mondialista (come Donald Trump ha perfettamente capito, 1), Unione Europea che vuole eliminare Vladimir Putin e l’élite russa, sostituendoli con un governo fantoccio che venda a essa il popolo russo, al fine di cancellare questo popolo dalla faccia della terra per mezzo di: a) la povertà b) l’immigrazione senza freni, da cui sia l’islamizzazione, cioè l’eliminazione dei russi cristiani ortodossi, sia il meticciato obbligatorio (il famoso “métissage obligatoire” di Nicolas Sarkozy, 9, 10, 11, 12) c) la distruzione della famiglia, esattamente come da lungo tempo sta facendo con i popoli che stanno dentro di essa.
Ho scritto in un post precedente:
«L’Unione Europea è il campo di sterminio dei popoli europei.
Ma non verranno sterminati solo i popoli europei, alla fine verranno sterminati tutti i popoli della terra che hanno uno Stato, compresi il popolo russo, il popolo cinese e il popolo ebraico, compresi tutti, nessuno escluso.»
(13)
Ecco invece cosa un sito russo ha scritto sul recentissimo caso di Alexei Navalny:
«Ishchenko ha anche sottolineato che questa situazione non è simile alla provocazione occidentale con “l’avvelenamento degli Skripal”. Il fatto è che in quel caso Londra in qualche modo fin dall’inizio ha assunto una posizione molto ostile e aggressiva, in più non c’era una seria collaborazione tra i nostri paesi, come nel caso della Germania. Inoltre, la Gran Bretagna è un fedele vassallo degli Stati Uniti, non ha paura di rovinare le relazioni con la Russia.
Con la RFT le cose sono diverse. Mosca e Berlino hanno relazioni abbastanza sane e partnership reciprocamente vantaggiose. Collaborando nel settore energetico, siamo riusciti a stabilire legami economici. C’è anche un calore nella politica estera: tutto va al fatto che Russia e Germania entreranno in relazioni alleate a lungo termine.
Pertanto, non è chiaro perché Berlino stia ora assumendo una posizione così aggressiva nei confronti del gasdotto Nord Stream 2.»
(14)
Nell’originale russo:
«Ищенко также подчеркнул, что эта ситуация не похожа на западную провокацию с «отравлением Скрипалей». Дело в том, что в том случае Лондон как-то с самого начала занял очень враждебную и агрессивную позицию, плюс никакого серьёзного партнёрства между нашими странами, как в случае с Германией, не было. К тому же, Британия — верный вассал США, не боящийся испортить отношения с Россией.
С ФРГ дела обстоят иначе. У Москвы с Берлином вполне здоровые отношения и взаимовыгодное партнёрство. Сотрудничая в энергетической сфере, удалось наладить экономические связи. Также наметилась теплота и во внешней политике — все идет к тому, что Россия и Германия вступят в долговременные союзные отношения.
Поэтому и непонятно, почему Берлин теперь занимает такую агрессивную позицию в отношении газопровода «Северный поток — 2».»
(15)
Il suddetto virgolettato è agghiacciante, essendo la perfetta testimonianza di un totale distacco dalla realtà da parte dei russi, che – non dimentichiamolo mai – dispongono di uno dei due più letali arsenali nucleari di tutto il pianeta.
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1) «We will never surrender America’s sovereignty to an unelected, unaccountable, global bureaucracy.
America is governed by Americans. We reject the ideology of globalism, and we embrace the doctrine of patriotism.»
Remarks by President Trump to the 73rd Session of the United Nations General Assembly | New York, NY
2) «La Russia ambisce alla creazione di una grande Eurasia, che comprende l’Unione Europea, l’Unione Eurasiatica e varie iniziative cinesi, che rappresenti un vantaggio per tutte le parti. Lo ha dichiarato oggi ai media russi l’assistente del presidente russo Yury Ushakov.
“È vantaggioso per noi, e crediamo che dobbiamo impegnarci ad ambire ad una grande Eurasia, che includa l’Unione Europea, la nostra Unione Eurasiatica e varie iniziative cinesi”, ha detto Ushakov.»
Assistente di Putin: la Russia ambisce ad una grande Eurasia
3) «Infatti, lasciamo andare l’esuberante Donald Trump, che anche l’anno scorso ha parlato all’ONU di globalismo (5), ma perfino la Regina Elizabeth II, sempre l’anno scorso, ha “confessato” pubblicamente di essere internazionalista, termine usato a suo tempo da David Rockefeller nella propria autobiografia (6, 7).»
8) Совместная статья Министра иностранных дел России С.В.Лаврова и Министра иностранных дел Италии Ф.Фраттини «Новый миропорядок и общий европейский дом», «Известия», 9 ноября 2009 года
10) «Quel est l’objectif? Cela va faire parler, mais l’objectif, c’est relever le défi du métissage; défi du métissage que nous adresse le XXIe siècle. Le défi du métissage, la France l’a toujours connu et en relevant le défi du métissage, la France est fidèle à son histoire. D’ailleurs, c’est la consanguinité qui a toujours provoqué la fin des civilisations et des sociétés [il neretto è mio].»
«Ce n’est pas un choix. C’est une obligation. C’est un impératif. On ne peut pas faire autrement au risque de nous trouver confrontés à des problèmes considérables.»
Discours de Nicolas Sarkozy à l’Ecole polytechnique le 17 décembre 2008
11) Sarkozy — Métissage obligatoire | cultural mixing is necessary [full press conference]
Conférence de presse «Egalité des chances et diversité » – Palaiseau, 17 décembre 2008.
“Equal opportunity and diversity” press conference, 17th of December 2008, Palaiseau
N.B.: I virgolettati citati alla nota 10) si trovano rispettivamente al minuto 12:09 e al minuto 39.51.
Inoltre c’è da puntualizzare che, contrariamente a ciò che pensa chi ha postato su YouTube il suddetto video, Sarkozy non sta affatto parlando di meticciato culturale, in quanto egli parla di “consanguinité” (vedi sopra) e quindi parla di meticciato razziale, cioè di meticciato genetico, cioè di meticciato propriamente detto, vedi infatti la definizione di meticciato:
meticciato [me-tic-cià-to] A agg. Di individuo nato dall’incrocio tra razze diverse: popolazioni meticciate B s.m. 1 Accoppiamento di individui di razze diverse 2 Complesso di individui meticci
MÉTISSAGE n. m. xixe siècle. Dérivé de métis.
1. Dans l’espèce humaine, croisement, mélange de races différentes. Le métissage d’une population. Par ext. Métissage culturel. 2. biol. Croisement entre deux races d’animaux ou deux variétés de végétaux de même espèce, par lequel on crée une race ou une variété nouvelle.
12) «He called for coercive methods to promote “métissage,” cultural mixing (which can sometimes include genetic mixing), which he called an “obligation” during a press conference on 17 December 2008»
Voce “Nicolas Sarkozy” di Wikipedia in lingua inglese
Ci sono su Facebook e su Instagram alcuni che hanno il mio stesso nome e cognome: NON SONO IO
Ho scritto in un mio post del 31 dicembre 2019: «Sia chiaro che sono nato, e resterò per sempre, cattolico, per quanto non praticante, e che non ho legami, di nessun genere, con persone di religione ebraica (e, tra l’altro, non sono massone, né lo sono stato in passato).
Ritengo inoltre che il Cristianesimo sia fondamentale per l’Occidente: bisogna soltanto eliminarne le degenerazioni.»
Blog di Luigi Cocola 